Album Reviews: Weird Theater

  • Sicuramente il miglior disco dei Mugshots che ricordi di aver mai recensito (e li ho recensiti tutti!). Il progetto di Mickey Evil è assolutamente in evoluzione, sia musicalmente parlando che per quanto riguarda l'ordito melodico delle linee cantate, ormai veramente killer. I pezzi si incastrano nei lobi temporali con inquietante semplicità (provate “Children of the night”, tanto per fare un esempio), e tutto ciò senza che il loro genere di proposta abbia subito nel tempo la benché minima sterzata. Punk apocalittico, fortemente memore dei Misfits (quelli veri, non la cover band che gira adesso) e contaminatissimo di influenze new wave raffinate e gestite con pericolosa sapienza. 
     
    10 brandelli 10, con degli inusuali ma azzeccatissimi tappeti di tastiera. Bellissimi, in questo senso, gli arrangiamenti di “Last words”, il mio pezzo preferito. Veramente grandioso, sono addirittura sbalordito: in questa sola canzone coesistono influenze retrò anni '60, '70, '80 e '90. The Doors meet horror punk meet Faith No More? Qualcosa del genere, giuro. 
     
    Se fossi in voi mi procurerei immediatamente Weird theater , anche perché ha il pregio di essere un disco complesso ma magicamente fruibile anche per il popolaccio vile e boja. E ancora: non commettete l'errore di sottovalutare Mickey Evil; probabilmente è uno dei cinque o sei esponenti dell'attuale circuito punk italiano a trovarsi già avanti anni luce rispetto a quello che succede mediamente sui palchi e nelle sale di incisione della penisola. Oggi glielo riconosciamo in pochi, ma attenti, perché - come disse padre Cristoforo - verrà un giorno…
     
     
  • A quick blink to the website from the italian horror-rockers makes quite clear that the band is gifted with an exquisite musical taste. This is testified by the pictures taken together with Alice Cooper, JJ Burnel (The Stranglers), Jaz Coleman (Killing Joke), Brian James (The Damned/Lords Of The New Church) and other dark-rock pioneers. And the quintet sounds exactly like a mixture of the above mentioned bands: the band's sound is not necessarily original but at least it is an exceptional fact to play like this nowadays. Together with a rich production, song titles such as "Frozen Nuns From Outer Space" and a lovely done booklet are the bottom line of a record that shows to the horror music community that there can be different idols apart from Misfits.
     
     
  • Leggevo di recente in una rivista specializzata a proposito della diffusione dell'horror punk. Il giornalista sosteneva che tra queste band di mostriciattoli urbani nessuno ha il vero interesse di far paura, vogliono solo divertirsi evocando film d'annata di Lucio Fulci o schifezze della Troma e truccandosi come ad un festino in maschera per la notte del 31 ottobre. Non si può che essere d'accordo, la diffusione di queste band con testi legati a serial killer e riti blasfemi è di recente aumentata con notevole successo di band quali Horrors e Wednesday 13 . "Weird Theater" fa parte di questa categoria. Sebbene i Mugshots cerchino di seguire una strada diversa orientata più sul filone gotico, grazie al massiccio utilizzo di sintetizzatori e parti più rallentate, le sessioni fotografiche e gli atteggiamenti della band non lasciano dubbi: si vogliono solo divertire! Sarà proprio per questo che una band con simili sonorità è riuscita a entrare nelle radio americane con rotazione quotidiana. Concretamente parliamo di un punk notturno sorretto appunto dalle tastiere e dalle voci acide e malate che vogliono richiamare biechi reati e perversi rituali. Nonostante l'insistenza sui canoni del genere, il disco è avvincente e nei suoi episodi anche discretamente variegato, spostandosi in territori dal sapore metal (tipo i Death SS ), soprattutto per quel che riguarda la sezione ritmica, e mantenendo il clima punk con i suoni immediati ed essenziali delle chitarre. I sintetizzatori si impegnano in maniera massiccia per creare l'atmosfera giusta tra il pacchiano e l'ombroso: brani atmosferici arrangiati con furbizia, ammiccanti i cui migliori episodi sono forse "The Call" e "Morningside Graveyard", che ricordano molto band come Damned , ma soprattuto gli Screaming Dead dell'album "Death Rides Out" .
     
     
  • Horror punk dei più tremendi, scene fredde, ambienti desolati e spiriti maligni. The Mugshots con il loro disco 'Weird Theater'. Presenze malefiche accompagnate da ritmi forsennati, il serial killer come filosofia di vita. Un lavoro che non lascia spazio alla mediocrità, precisi ed incisivi quanto basta, un morso in pieno volto. Mi carico di astio e non mi stupisco nello scoprire che i The Mugshots hanno rastrellato consensi fuori dalla bella Italia, vedi quotidiani passaggi in radio americane. Gotici alla Damned con l'ironia avvelenata predicata da Alice Cooper, sintetizzatori dentro le ossa e doppio pedale a cannone. Avversi. Truccati e scenografici, attori di opere macabre. 
    Ho voglia di uccidere qualcuno, essere il protagonista con le mani insanguinate. 
    Una band che fa perdere la posizione all'ascoltatore, tra i migliori rappresentanti dell'horror punk wave italiano, cattivi. 'Weird Theater' è un lavoro che lascia cicatrici, profondi tagli infetti negli ascolti quotidiani. Sono diventato una loro vittima.
     
  • A self-proclaimed “undead rock” band outta Italy , The Mugshots are not afraid to show their roots. They open their latest CD with a symphonic piece called “Prelude to a Full Moon Rising” which with its soaring synthesizers and pounding tympani recalls a great Italian progressive rock band of years gone by, Goblin. The Mugshots mostly play melodic hard rock songs quite different from Goblin's instrumental soundtrack work. But one of the band's strong points is that they make effective use of keyboards, not just guitars, including a very Bach-like organ that recalls early horror film music. The album's second song, “Children of the Night,” (a reference to Lugosi's Drac of course) is the perfect example of this amalgamation of rock and soundtrack: rolling arpeggios of organ, icy big power chords on Henry Lee's guitar, and a powerful drum beat that keeps the song chugging along at a quick pace. “Last Words” is another fine horror charged song employing a carnivalesque keyboard riff and vocal effects reminiscent of Ministry that evolve into squeals and howls. Mickey Evil's vocals take command of every song, moving through complex arrangements of verses, choruses, bridges, and counter melodies. While he is technically a baritone, Mickey acts out his songs as much as he sings them, alternating among howls, growls, and inflections that sometimes evoke Alice Cooper and other times Jello Biafra. Mickey also provides all the lyrics which resonate with themes of angst, existential dread, and the need for escape from humanity. His lyric for “The Foul Stench of Humans” reflects this tone well as does “Morningside Graveyard” based upon imagery from the Phantasm movies. Which is not to say there isn't humor mixed with all this. There is clearly a glee in all the horror movie evil. And then there's “Frozen Nuns (From Outer Space).” Alien invader movie? Political diatribe against the Vatican ? Too much beer for breakfast? Hard to say. But the album relies on enough solid riffs and singable choruses to make it all seem to make sense.
     
     
  • Based out of Italy, The Mugshots deliver a solid album of tightly played horror punk, drawing on all the classic influences without directly imitating any of them. There's the aggressive B-movie ebullience of The Misfits on "The Foul Stench of Humans," the slower punk rock romance of The Damned on "One Day the Dead Will Walk (The Earth)," and even a hint of the twitchy weirdness of early Sex Gang Children on "Silent Oracle." What really sets this album apart from the crowd, though, is the manic keyboard playing of Eric Stayn. Sure, death rock rock bands have been using pipe organs for that extra dose of graveyard atmosphere since 45 Grave invented the genre, but Stayn takes it to the next level. "Children of the Night" has the expected spooky carnival organs, but the rapid technical playing on "Morningside Graveyard" is almost baroque, more Bach than Batcave, and the bouncing synthesizer melody on "Last Words" is positively prog rock gone death rock, like The Cramps teaming up with Emerson, Lake and Palmer. As nauseous as that sounds, it actually works, adding an unexpected new sound to the ossified tropes of the genre. While all of The Mugshots ' work is competently put together and should please fans of The Deep Eynde or even Bella Morte's more punk-inspired work, it's that extra touch of keyboards that makes this group stand out. .